Negli ultimi anni, numerosi studi scientifici hanno tuttavia smentito questa convinzione, confermando un elevato rischio di contaminazione dell’acqua presente nelle bottiglie di plastica.
L’acqua viene principalmente confezionata in bottiglie realizzate con una plastica resistente alle alte temperature e facilmente malleabile chiamata PET (polietilene tereftalato).
Questa speciale plastica, se esposta a fonti di calore o a sbalzi di temperatura, è in grado di trasmettere sostanze nocive all’acqua. Tra le sostanze riscontrate ci sono i Ftalati, l’Antimonio e l’Acetaldeide, componenti genotossici e cancerogeni che possono provocare disturbi di diverso natura, come ad esempio quelli al sistema endocrino.
Anche dal punto di vista della sicurezza l’acqua di casa risulta essere più sicura, poiché - come afferma Stefano De Capitani, presidente Amag - «è sottoposta anorme più rigide e a controlli più restrittivi rispetto all’acqua minerale imbottigliata: per esempio, non può contenere più di 10 microgrammi per litro di arsenico mentre le acque minerali che ne contengono 40-50 microgrammi non hanno nemmeno l’obbligo di indicarlo in etichetta».
Il 61,5% degli Italiani acquista e consuma acqua in bottiglia di plastica, ma questa tendenza risulta essere frutto di paure infondate, spesso dettate da una scarsa informazione.
Ecco 5 miti da sfatare sull’acqua in bottiglia di plastica.
FALSO. Sono numerose le pubblicità che mostrano la purezza dell’acqua in bottiglia; ma non sempre questa viene imbottigliata alla fonte e spesso, per separare alcuni composti come ferro, manganese, zolfo e arsenico, può essere trattata con diverse sostanze.
FALSO. La legge prevede che l’acqua in bottiglia venga controllata una volta all’anno, attraverso analisi effettuate dalle aziende stesse. L’acqua del rubinetto è invece sottoposta ad analisi periodiche più restrittive e risulta essere quattro volte più controllata rispetto a quella che compriamo al supermercato.
FALSO. La presenza di tracce di cloronell’acqua del rubinetto risulta essere invece un vantaggio: queste infatti impediscono la diffusione di elementi dannosi per la nostra salute come le infezioni batteriche, che invece possono nascere nell’acqua in bottiglia.
FALSO. Non tutte le bottiglie di plastica sono riciclabili e in Italia solo una minima parte della plastica viene recuperata (il 14%). Le bottiglie di PET sono poi altamente inquinanti nei processi di produzione: per realizzare circa 1.750 bottiglie di plastica da 1,5 litri, è necessario 1 barile di petrolio.
FALSO. Il nostro Paese vanta il primato Europeo per il consumo pro-capite di acqua in bottiglia. Alla spesa ordinaria dell’acqua del rubinetto, una famiglia aggiunge in media 12€ al mese per l’acquisto di acqua minerale in bottiglia.